venerdì 28 giugno 2013

Una facile ricerca di mercato

Tra 23 giorni terminerà la mia maternità, gentilmente sovvenzionata dall'Inps e sto già guardandomi intorno per capire se la situazione lavorativa in questi 9 mesi è cambiata o se va sempre peggio.
Così, dopo aver visionato le pagine dei centri per l'impiego, così come consigliatomi dal ministro Giovannini, presa dall'ebbrezza dell'ottimismo sono addirittura andata sul sito di Concorsi.it per vedere se, facendo la cosa che forse so fare meglio, studiare, potessi crearmi un lavoro.
Ecco cosa ho trovato selezionando la provincia di Imperia:


Non male come inizio.
Ma noi disoccupati di lunga durata non ci diamo per vinti così ho fatto visita a qualche agenzia interinale.
Ecco la Temporary cosa propone per la provincia di Imperia:


Non è nemmeno contemplata eppure nella via principale di Imperia c'è l'ufficio di questa agenzia.
Pare invece che per Obiettivo lavoro esista la mia provincia, ma quando si va a fare una ricerca selezionandola ecco cosa compare:
 Direi che per oggi ho vagliato troppe offerte di lavoro. Mi prendo una pausa e cerco di capire quale si adatta di più al mio profilo.

mercoledì 12 giugno 2013

Metti una sera a Porta a Porta

Buonasera, per chi fosse interessato questa sera sono ospite di Porta a Porta. Potrete seguirmi durante i primi 15 minuti, assieme ad un intervento del Ministro Giovannini.

Ecco chi sono:
"...Nel 2001, anno in cui si iscrive all'università di Genova, nasce a sua insaputa una disoccupata per bene. Già dopo pochi mesi dall'iscrizione alla facoltà di Scienze Internazionali e Diplomatiche si rende conto di aver scelto il corso ideale per lavorare gratis. Così quando torna a casa il week end è stagista all' Istituto di Diritto Umanitario, ma mantiene anche il lavoro di commessa alla Coin. La ricerca tesi in un lebbrosario in Brasile la fa laureare a pieni voti. Pensa che la propria laurea sia un lascia passare quando nel 2006 viene scelta come stagista di un deputato americano e vola alla State House di Boston. Al rientro in Italia il mondo è cambiato e la lingua del domani è l'arabo. Così parte alla volta di Tunisi per 1anno di studio che, portandola a vivere nella Medina, le insegnerà oltre all'arabo, la sopravvivenza. Pare troppo qualificata per lavorare sulla terra ferma, quindi prende il mare con la MSC Crociere come hostess per 2 anni. Abbandonate le velleità diplomatiche, scrive un libro e lavora come segretaria, assunta in mobilità. Finita la mobilità, termina anche il contratto. Al momento ha un curriculum di 3 pagine, ha frequentato corsi di ogni sorta ed è una disoccupata professionista, ma è una vera italiana: navigatrice, poetessa....santa?!

Grazie e buon ascolto

domenica 9 giugno 2013

Il ragionier Fantozzi, il geometra Filini e il mega direttore Giovannini.

Si pensa spesso alle recenti, e ormai stranote, definizioni che sono state appioppate ai disoccupati da parte dei nostri politici. Dallo storico "bamboccioni", all'inclemente "sfigati" per arrivare all'infausto "viziatelli".
Tutto ciò genericamente suscita rabbia e disapprovazione, ma meriterebbe invece una seconda chance se visto come un'abile mossa, molto diplomatica, da parte del nostro passato stuolo politico.
Basta pensare ai telegiornali, che continuano a lucrare con storie vintage come quella della Orlandi o della Cesaroni o soap opera come la storia di Sara Scazzi che, se non fungessero da diversivo per spostare l'attenzione dei telespettatori dalle reali condizioni drammatiche e suicide in cui versa il nostro Paese, non si ricorderebbe più nessuno.
Allo stesso modo la nostra classe politica si sta talmente specializzando nel creare diversivi attraverso la recitazione comica, da far pensare che, per essere eletti, una delle credenziali richieste sia quella di aver calcato il palco di Zelig.
"Loro" sparano a zero, fanno pessime figure, danno definizioni improbabili e offensive e lo fanno apposta, consapevoli che verranno giudicati e ricordati solo per questo, che in definitiva rappresenta il loro male minore.
Riescono così indisturbati a rovinare i sacrifici di chi li ha preceduti, di chi ha costruito un Paese dal caos e gli ha dato una Costituzione, " la più bella" secondo alcuni, annientando capisaldi come la pensione, il diritto al lavoro, il diritto ad avere una famiglia, il diritto a credere di poter costruire autonomamente la propria vita.
A questi politici va il mio encomio e le mie congratulazioni per aver così ben dissimulato, fino ad ora, che l'Italia sia, non in caduta libera, bensì in ginocchio, umiliata e stremata.
E quando i nodi vengono al pettine, si deve cambiare tutto e farlo in fretta per evitare che l'italiano medio, tra una partita, un programma di cucina e una pizza mangiata in ristoranti, sempre pieni, si accorga di quello che sta succedendo.
Arrivano i saggi e poi un nuovo governo che ritiene la riforma della Signora Fornero totalmente da ristrutturare. Ammettere i propri è errori è già un inizio.
Sembra quasi una beffa pensare che il successore di Elsa, il ministro Giovannini, sia noto in virtù della sua competenza sulla misurazione del benessere. Forse è proprio in base al suo background che ha formulato il concetto secondo il quale il lavoro sia "la priorità delle priorità".
Un bel passo avanti rispetto a chi riteneva che il lavoro, soprattutto quello fisso, fosse un capriccio.
Il nuovo ministro non è certo uno sprovveduto e vivendo in un mondo statistico avrà fatto le dovute considerazioni prima di accettare un incarico così importante e oneroso. 
Certo è che la nuova manovra, la cosiddetta "staffetta generazionale" ricorda tanto i famigerati giochi aziendali a cui partecipava il ragionier Ugo Fantozzi.  
La nostra speranza in questo momento è quella di non cadere dalla padella alla brace: ieri ci ritrovavamo tutti di fronte al televisore a seguire le peripezie amorose del cavaliere. Speriamo domani di non trovarci alla visione forzata della corrazzata Potemkin.
L'unica cosa certa è che noi, come Fantozzi, subiamo ancora.

venerdì 7 giugno 2013

La brigata del lavoro e della disoccupazione.

In questo  momento di crisi sono due le istituizioni che non hanno perso nemmeno un cliente, ma che anzi li hanno incrementati: le pompe funebri e la disoccupazione. Questa macabra somiglianza alla Edgar Allan Poe, non tiene conto del lato umano e morale riferito alla perdita di qualcuno o di qualcosa,  ma della triste realtà materiale ed economica secondo la quale nessuna delle due è mai rimasta, a partire dal giorno in cui è stata costituita, senza fedeli follower.
Per quanto si possa lottare contro il proprio destino, da una non si può scappare, per natura di cose, mentre dall'altra ogni tanto ci si riesce ad allontanare, magari per periodi di tre mesi in tre mesi, ma poi si ritorna sempre, sottoforma di precariato, progetto, determinato, o non importa come, ma si ritorna.
Quello che invece non torna è il fatto di come lo Stato, o chi per esso, formuli delle leggi in favore dei disoccupati, ma poi legittimi i datori di lavori ad aggirarle. Come si suol dire: "conosci la legge per infrangerla meglio".
Ecco che, dopo aver maturato ben due anni di disoccupazione ed essendo entrato nella casta dei fortunati disoccupati di lunga durata, vinci un "premio" ed entri in possesso di un documento che ti da il diritto di farti assumere a tempo indeterminato in virtù del fatto che il tuo datore di lavoro avrà per 3 anni importanti sgravi fiscali.
Devi stare molto attento a non giocarti in modo superficiale questo bonus quindi cerchi un vero lavoro, non quelli da promoter, da agenti mono-pluri mandatari o da rappresentante di bellezza che compaiono sugli annunci ogni giorno.
Ed ecco che, come d'incanto, tutti gli annunci che trovi e che sono in linea con il tuo profilo ricercano personale stagionale a tempo determinato. Ma tu, consapevole di avere "un asset nella manica", come direbbe il buon Lapo, ti proponi ugualmente, pensando:"ok, non cercano qualcuno a tempo indeterminato, ma quando vedranno che rientro nella legge 407/90 e intuiranno quanti vantaggi posso arrecargli, vuoi che non mi assumano a tempo fisso?!"
Ingenua.
Così trovi, ad esempio, l'annuncio di un resort in cerca di personale di ricevimento. Mandi il curriculum, attendi e quando miracolosamente ti convocano per un colloquio, ti giochi la carta della legge a tuo favore ( e in teoria anche loro) e cala un inquietante silenzio.
Fino a quel momento eri il candidato perfetto, ora non sei più qualificato.
Considerando che sei disoccupato da circa due anni, che hai accumulato rate di bollette, tasse e che non navighi esattamente nell'oro, sei di fronte a un bivio: accetti un lavoro di 3 mesi consapevole che poi non te lo rinnoveranno perchè all'azienda costi meno così che assumendoti a tempo indeterminato, o aspetti ancora che qualcuno voglia usufruire di incentivi statali per assumerti, pur usufruendone lo stesso? E' un gatto che si morde la coda.
E la coda del disoccupato comune fa accettare il lavoro da 3 mesi, mandando in fumo i 2 anni di disoccupazione (involontaria), che di fatto ti fanno usufruire di una legge che non interessa a nessuno, perchè facilmente e semplicemente aggirabile.
Per chi pensa che sia troppo negativa, carta canta: il mio precedente datore di lavoro mi assunse proprio in virtù di questa famosa legge "accalappiapolli" 407/90. Allo scadere del periodo di sgravio fiscale, mi ha semplicemente comunicato che l'azienda chiudeva per la crisi e quindi tutti a casa.
Tempo un mese aveva riaperto in un altro ufficio, con un altro nome e con altro personale.
Presumibilmente personale assunto con i miei stessi vantaggi.
Esistono forze dell'ordine per qualsiasi cosa: guardie forestali, stradali, polizia postale, finanza, polizia municipale: quando verrà istituita anche una guardia di controllo sui datori di lavoro che si fanno beffe della legge e dei proprio dipendenti?
Ecco, mi sono data l'input per un lavoro. Dicono che in tempo di crisi ci si autoingegni inventandosi lavori nuovi. Ok allora da adesso non sono più disoccupata, ho proprio un asset nella manica.


C'erano un francese, un americano e un inglese che si chiedevano dove fosse il tedesco. E poi scoppiò la guerra "sanitaria"

La mattina del 1° gennaio 2020 il presidente americano Trump twitta un messaggio di buon anno molto lontano dai buoni auspici legati a q...