Il colloquio è alle 15.30 ma cerco
di arrivare prima, considerato il mio senso dell'orientamento, non
aiutato dal fatto di aver abozzato le indicazioni per gli uffici su
una bolletta della luce, ancora da pagare.
“Addetta al ricevimento”, per un
hotel non troppo prestigioso, ma abbastanza dignitoso della mia Sanremo. E allora mi chiedo, come mai il
colloquio me lo fanno fare in una fabbrica che si chiama: “Macello G. snc”?
Cerco di non essere eccessivamente
pignola considerati gli ultimi tragici colloqui.
Non esiste il citofono, un campanello o
un qualcosa che annunci il mio arrivo. Solo una porta con scritto:
Uffici: vietato l'ingresso.
Chissà perchè in queste situazioni si
pensa sempre di essere osservati da qualcuno appostato nei paraggi,
come se fosse una prova, una parte integrante del colloquio.
Mi guardo in giro: niente. Me la sento,
apro la porta facendo sobbalzare la segretaria intenta a mangiare una
pizzetta.
Parte in automatico la mia modalità
collaborazione tra segretarie frustate.
“Ciao, scusa il disturbo” che poi
lei è li apposta. “Dovrei fare un colloquio”.
Si pulisce in fretta senza lasciare la
pizzetta e mi fa segno di accomodarmi su una sedia.
“Il signor Mario è un attimo in
ritardo, arriva subito.”
Passano dieci minuti e del signor Mario
nemmeno l'ombra.
E poi si spalanca la porta ed eccolo: bermuda, Rayban rossi e camicia. Il Signor Mario desumo.
Il colloquio ha la durata di circa 10
minuti. Nei primi otto circa vengono decantate le lodi di questo
albergo in cui fare la receptionist pare sia uno dei lavori più
prestigiosi della riviera, a sentire lui.
Negli ultimi due minuti, quando il Mario capisce l' estremo bisogno che ho di lavorare, vengo informata
rispettivamente che: gli ospiti dell'hotel hanno una media di 85
anni, la struttura è cogestita con le suore, la concezione di
receptionist abbraccia anche quella di cameriera- badante e facchina
e soprattutto che la prima settimana di prova non è retribuita.
“Cosa fa accetta?”
Cosa faccio?
Facciamo un rapido calcolo. Netto delle
mie entrate di questo mese: 0 euro.
Netto delle uscite: assicurazione della
macchina, seconda rata delle tasse e imu con penale per il ritardo.
Somma indefinita.
Netto delle mie competenze: 2 lauree
una in scienze politiche ed una in storia più svariate lingue.
Possibilità di utilizzarle realmente: nulle.
Cosa faccio?
chissa`, magari becchi un 85enne con molte conoscenze, ormai il lavoro si trova solo con il passaparola. poi un lavoro mica si sposa? se non ti pice, puoi sempre andartene.no?
RispondiElimina....è davvero avvilente...
RispondiEliminaCapisco che pecunia non olet...però....cavolo.... doversi tappare il naso così dopo aver studiato tanto...
però, dovrai pur mangiare...
e si il problema è quello. Anche senza essere alla canna del gas o sotto un ponte, bisogna far buon viso a cattiva sorte. A quanto pare nn sembra ci sia di meglio in giro.
Eliminae si il problema è quello. Anche senza essere alla canna del gas o sotto un ponte, bisogna far buon viso a cattiva sorte. A quanto pare nn sembra ci sia di meglio in giro.
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