martedì 7 marzo 2017

Non regalate mimosa, ma un po' di rispetto


La festa della donna non è tutti i giorni e non è nemmeno l'8 marzo. Se con il rametto di un fiore giallo, nemmeno troppo profumato, pensate di nobilitare il genere femminile allora la storia dal tempo di Eva, del serpente e della mela non è cambiata molto.

La mimosa lasciatela sugli alberi, a portare la primavera, a colorare i giorni che iniziano ad allungarsi, ma alla donna regalate un po' del vostro rispetto.

Come quando una donna cammina per la strada e riceve fischi o commenti volgari. Come quando sul lavoro le donne vengono considerate il ruotino di scorta. Come quando su un totale di 8.179 comuni in Italia, 887 sono guidati da sindaci donna. Come quando sull'autobus allungate una mano, perché tanto una toccata alla donna fa sempre piacere. Come quando invitate una donna ad incontrarvi con la scusa di parlare di lavoro e poi ci provate. Come quando “scegli o fai la mamma o fai carriera”. Come quando pensate che le donne vengano scelte come da un banco di vestiti usati sul mercato. Come quando sfogate la vostra rabbia e al posto del trucco le fate un occhio nero. Come quando pensate che una donna si senta tale andando a vedere uno streap, dove l'uomo diventa l'esca. Siete voi a compiacervi di questo ruolo, non noi.

Le donne non sono una categoria: sono persone. La prossima volta che vedrete una mimosa, lasciatela dove si trova e magari ricordatevi che un po' di rispetto è il regalo migliore e meno atteso.

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