La disoccupazione è fantastica, nel senso che sviluppa la fantasia. Sfido qualunque disoccupato di lungo termine come la sottoscritta a non aver fatto voli pindarici su qualsiasi tipo di lavoro o iniziare ad inventarsene a dozzine sapendo già dall'inizio l'infattibilità della cosa.
Credo che gli stadi della disoccupazione, almeno quelli da me conosciuti fino ad ora, siano 5.
Primo stadio: disperazione per non sapere come mantenersi
Secondo stadio: rabbia nel confronti dell'ex datore di lavoro
Terzo stadio: invio compulsivo del proprio cv ad ogni azienda della zona
Quarto stadio: invio compulsivo del proprio cv in giro per il mondo
Quinto stadio: provare ad inventarsi un lavoro
Attualmente, trovandomi nel quinto stadio sto provando alcune varianti, cercando di rimanere nella legalità, che mi consentano di mettere su uno stipendio.
La prima idea brillante mi è arrivata circa 3 settimane fa, durante una passeggiata nel mio paesino mi sono imbattuta nelle onnipresenti bancarelle estive dell'usato. A guardarle bene mi sono resa conto che nella mia cantina ho la stessa roba che i venditori ambulanti definiscono brocantage.
Io a dire il vero l'ho sempre chiamata ravatto, alla ligure e non sapevo in quale cassonetto buttarla visto i problemi del differenziato.
E cosi' ho pensato che probabilmente se avessi buttato tutta la mia mercanzia cantinale, qualche bancarellista del brocantage avrebbe preso dalla spazzatura il mio prezioso bottino e se lo sarebbe rivenduto.
E perchè non farlo io?
Detto fatto, ho chiamato il responsabile dell'associazione degli amatori antiquari, ho fornito i miei dati, mi sono data un nome: "la regina del vintage" e la domenica successiva eccomi sul mio banchetto.
Risultato della giornata lavorativa, dalle 7 alle 19:
- quantità di pezzi messi in vendita: una cinquantina
- qualità dei pezzi messi in vendita: vero vitage, vintage moderno e materiale difficilmente descrivibile
- clienti principali: una coppia di russi
- incasso: 45 euro
- spese: 15 euro suolo comunale, 5 euro focaccia ed acqua
- totale incasso: 15 euro
Alle 19 di sera, dopo una giornata passata solo il sole cocente di luglio, in una stradina senza un albero e senza un filo d'ombra dopo aver visto liti, risse e maleparole volare fra un bancarellista e l'altro per la vendita illegale di bijotteria, direi che ho capito che quello non è un lavoro remunerativo come pensavo.
Non mi sono data pervinta e ho cercato di vendere i pezzi migliori della mia bancarella su internet, sui vari siti di compro-vendo.
Un interessante e mail mi arriva da una signora interessata a comprare le mie monete d'argento ad un prezzo molto alto.
Ci scambiamo email ed informazioni, ma avrei dovuto capire dall'eccessivo interessamento che qualcosa non andava, quando la madama mi chiede di invirle i miei estremi postepay dicendo di voler pagare ben 60 euro la spedizione anzichè 10, per essere piu' tranquilla.
Dopo averle fornito i miei dati mi arriva subito una mail da paypal dove mi avvisano che è stato messo in corso il pagamento della signora xxx e che sarà sbloccato solo quando io invierò la traccia della spedizione.
Peccato che tale lettera fosse piena di errori grammaticali e che l'indirizzo a cui spedire le monete fosse la Costa d'Avorio.
Sventata la truffa ho deciso quindi di buttarmi su un altro campo: quello dell'articolista a pagamento, dove per pagamento si intende 50 cent ad articolo.
Ma questa ve la racconto un'altra volta.
Bravo. Se la fantasia non ti manca, fai bene.
RispondiEliminaPurtroppo la legge non è uguale per tutti. Se uno straniero non trova lavoro, viene cacciato dal paese... l'italiano giustamente resta in Italia, com'è giusto che sia.
Jan