C'è chi vive la separazione come un dramma, chi come una liberazione o chi la trova un ottimo spunto di conversazione. Io credo sia come mangiare un pezzo della torta della nostra vita. Ne assaggiamo un pezzo ogni volta che attraversiamo una fase. A volte il sapore è dolce, a volte incomprensibile, a volte inaspettato e talvolta amaro, come in questo caso. Ma la torta non è ancora finita, ci sono tante altre fette da assaggiare e ognuno riporta la scritta "Eat me", proprio come quella di Alice nel Paese delle Meraviglie: non sappiamo cosa succederà mangiandola, ma lo faremo.
Le amarezze che ci portiamo dietro, i rancori, le cattiverie, dette e riportate, condite dalle frustrazioni di persone che, poverine, vivono solo di maldicenza e di livore verso chiunque, non sono piacevoli. Ma pensare che presto ci sarà un nuovo pezzo di torta, rende tutto molto più sostenibile. Certo, proprio come Alice, anche in questo Paese delle non meraviglie, si incontrano streghe perfide, ma alla fine scopriamo che sono così solo perché la scopa, anziché cavalcarla, se la sono infilata in un orifizio poco nobile. Ma incontriamo anche amici fidati, che ci indicano la strada giusta per tornare a casa.
Nasce la versione disoccupataperbene 2.0, un po' meno disoccupata, molto più per bene. Perché le azioni nella vita, non si contano, si pesano.... come dice una persona che mi ha insegnato molto.
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